Cos’è questa direttiva europea sulla casa che non piace al governo Meloni
Fabio Frustaci
www.ilpost.it – lunedì 16 gennaio 2023
Secondo stime preliminari obbligherebbe a ristrutturare milioni di edifici, ma è un po’ presto per preoccuparsi.
Negli ultimi giorni diversi membri del governo di Giorgia Meloni e più in generale della maggioranza di destra hanno criticato una proposta di direttiva della Commissione Europea che propone di alzare i requisiti minimi di efficienza energetica delle abitazioni private, in modo che siano ristrutturate e consumino molta meno energia di oggi. Secondo le associazioni di categoria dei costruttori, i parametri contenuti nella proposta della Commissione costringerebbero a ristrutturare milioni di case nei prossimi anni, in Italia e in vari paesi europei, con una spesa giudicata insostenibile per i proprietari.
In realtà siamo a uno stadio ancora molto preliminare della discussione. La proposta della Commissione è attualmente in discussione al Parlamento Europeo, che dovrebbe votare una versione emendata del testo a inizio febbraio nella commissione ITRE (Industria, Ricerca ed Energia). Il testo dovrà poi essere approvato in una sessione plenaria del Parlamento Europeo, e quello che ne risulterà verrà usato come base negoziale del Parlamento nei successivi colloqui con la Commissione Europea e il Consiglio dell’Unione Europea, cioè l’organo in cui sono rappresentati i governi dei 27 paesi membri.
Anche il Consiglio avrà un suo testo di riferimento per avviare i colloqui con le altre istituzioni: è già stato approvato ed è molto meno ambizioso della proposta della Commissione, soprattutto sui parametri minimi richiesti per gli edifici residenziali: è ragionevole aspettarsi, quindi, che il testo di cui si sta parlando oggi possa cambiare parecchio e diventare meno stringente, nella sua versione definitiva.
La proposta della Commissione è una direttiva, cioè un testo vincolante ma che i singoli paesi possono applicare con un certo margine. Fu presentata nel dicembre del 2021 e fa parte dell’ambizioso piano della Commissione Europea per contrastare il cambiamento climatico, chiamato Fit for 55 (“Pronti per il 55”), che prevede 12 diverse proposte legislative che nel complesso mirano a ridurre entro il 2030 le emissioni inquinanti del 55 per cento rispetto ai livelli del 1990.